Scrissi questo articolo nell’ottobre del 2009, per il periodico Ospitalità alberghiera. Rileggerlo ora mi procura una gradita sorpresa e penso che è sempre un utile esercizio confrontarci con pensieri del nostro passato.
Nel 2009 scrivevo “ Le indagini statistiche indicano il mercato dei centri benessere in evidente crescita” ed oggi, in una fase di emergenza in cui siamo a riflettere sul nostro turismo. Il centro benessere è ancora al centro della vacanza e della sua comunicazione.
Anzi, uno dei trend maggiori del 2021 sarà quello relativo ai viaggi di benessere. … Secondo un rapporto del Global Wellness Institute, il turismo del benessere dovrebbe crescere a un tasso medio annuo del 7,5% entro il 2022.
Il centro benessere
Le indagini statistiche indicano il mercato dei centri benessere in evidente crescita e la richiesta di conoscere maggiormente l’argomento, di conseguenza, è altrettanto in aumento. L’esigenza nasce anche dal fatto che esiste molta confusione sul tema, spesso causata da progettisti e aziende che hanno improvvisato una professione che richiede conoscenze specifiche e un approccio particolare alla materia.
Non basta l’uso corretto dei materiali, del design e dell’illuminazione se non lo si mette in corretta relazione con l’armonia, il benessere, la natura, e ovviamente con l’aspetto tecnico e funzionale che assume difficoltà particolari ed esperienze profonde in materia.
Cit: Nessun altro luogo dell’hotel ha bisogno di un impegno progettuale così sinergico, perché il lavoro finale è il risultato dell’unione armoniosa delle esperienze riportate dall’architetto, dal naturopata, dal tecnico degli impianti, dall’azienda esecutrice.
Solo un approccio globale al progetto potrà portare un risultato soddisfacente evitando l’omologazione, la ripetitività ed errori macroscopici.
Lo spazio dedicato al benessere e alla bellezza può diventare elemento determinante nella gestione dell’hotel e l’improvvisazione non è permessa perché le correzioni sono onerose. Parlare di materiali e forme è davvero impossibile tante sono le soluzioni disponibili. Però ritengo che la creatività non debba avere limiti nel progetto wellness, e fuggire dalla catalogazione dei materiali più diffusi è vivamente consigliato. Magari andandoli a ricercare tra le materie della terra in cui sorge la struttura legando in modo più forte il concetto del benessere a quello dell’ambiente naturale.
Fondamentale, come sempre, è l’abbinamento corretto dei materiali e dei colori –e in questo caso anche dei suoni- per la loro capacità di esercitare positività sulla psiche umana. L’importante è non ostentare soluzioni e superfici con lo scopo di sedurre il cliente abbagliandolo con ambientazioni che evocano il lusso fine a sé stesso, senza tenere conto del concetto reale del benessere, che va ben oltre una fila di luci al led incassate a pavimento e puntate sulla parete in pietra con l’acqua che scende. I sincopati ritmi quotidiani ci spingono ad avvicinarci all’illusione spirituale, a qualcosa che ci salvi dallo scandire biologico del tempo, affinché la poesia ci accompagni per almeno una parte della nostra giornata o vacanza.
La semplice bellezza ci consente di cogliere ogni qualità dell’esistenza e, nelle poche occasioni in cui tutto sarà armonia, di gioire con l’intensità necessaria.”
Gianni Carrer, Ospitalità Alberghiera, ottobre 2009