Quanto e cosa consuma il nostro territorio che potrebbe essere prodotto in ambito comunale? In questo articolo apparso nel 2012 nel periodico Comune Informa pubblicato dal Comune di San Michele al Tagliamento, riflettevo su importazioni, produzioni e consumi di prodotti nel nostro Comune. Già allora riflettevo sull’opportunità di non produrre metri quadri per l’edilizia ma uova, visto che in ambito comunale ne sono consumate 30 mila al giorno.
Tra le varie finalità che si propone il PAT (Piano di Assetto del ìTerritorio), c’è sicuramente la previsione delle attività produttive nelle aree più idonee.
Partiamo da una riflessione piuttosto semplice: quanto e cosa consuma il nostro territorio che potrebbe essere prodotto in ambito comunale?
Fino a poco tempo fa si consumava soprattutto “edilizia” e quindi la risposta in termini occupazionali arrivava dalle attività collegate alle costruzioni, soprattutto in termini di manodopera. L’epoca delle grandi espansioni edilizie è tramontata e le stime per il futuro ampiamente ridimensionate.
Tra il 1999 e il 2011, la media annua di volumetria sviluppata nel Comune, è stata di 103.000 metri cubi. Divisi circa a metà tra Bibione e l’entroterra. Una quantità che poteva sviluppare un fatturato di circa 50 milioni di euro! Cifre da dimenticare, sia per la saturazione della domanda che per il delicato momento economico.
L’attività che sembra reggere abbastanza bene, incrociamo le dita, è il turismo e tutto il suo indotto. Le presenze del 2012, malgrado i venti di crisi, non si discostano significativamente da quelle degli anni prima. La precedente domanda potrebbe essere maggiormente dettagliata, e cioè : che cosa consumano i turisti che noi potremmo produrre?
Partiamo da alcuni dati. Gli alloggi a Bibione sono circa 25.000, se ci aggiungiamo le 5.000 camere di albergo e i posti nei campeggi, superiamo abbondantemente le 30.000 unità. La stima si aggira quindi in una presenza di circa 120.000 persone al giorno che moltiplicate per una media stagionale ci porta ad una cifra di circa 10 milioni di presenze. Superiore ai 6 milioni ufficiali che però non riportano le seconde case o altre situazioni da approfondire.
Facciamo un primo calcolo molto semplice. La Fipe, su dati Istat, calcola in circa 16 € al giorno, la spesa giornaliera media di una famiglia italiana solo per le bevande e i prodotti alimentari. Quindi, le 30.000 famiglie in vacanza a Bibione, consumano circa 500.000 € al giorno. Calcolando una presenza di 100 giorni pieni arriviamo ad una cifra totale di 50 milioni di €.
Quindi, pur tenendo in considerazione molte varianti, la spesa alimentare (food&beverage) è pari al fatturato di tutto il comparto edilizio degli anni precedenti!
Entriamo nel dettaglio dei principali prodotti consumati.
Ogni anno beviamo in media 57 litri di latte (fonte Conaf), circa 0,15 lt al giorno, che moltiplicati per 120.000 persone, fanno 18.000 litri al giorno. Al costo minimo di 1€ al litro , fanno 18.000 € al giorno e circa 1.800.000 € a stagione di solo latte!!
Facendo lo stesso ragionamento per la pasta (28 kg all’anno pro capite, ma facciamo una media di 18 con gli altri stati europei, fonte Conf. ita. agric.), per un prezzo medio di 1,20 € al kg, troviamo che il mercato della pasta a Bibione vale quasi 600.000 €.
Poiché mangiamo in media 5,6 kg di riso all’anno, ad un prezzo medio di 1,5€, calcoliamo che questo settore fatturi circa 270.000 €.
Ogni giorno a Bibione si consumano circa 500 kg di formaggio (fonti Istat) per un fatturato stagionale di circa 600.000 euro. Di frutta e verdura, affidandoci alle fonti Nielsen, una città di 120.000 abitanti ne consuma almeno 360 quintali al giorno. La birra (consumo procapite dei tedeschi 142 litri all’anno contro i 24 dell’Italia) facendo una media vale circa 20.000 litri al giorno per un importo stagionale di circa 800.000 euro.
Senza alcuna pretesa di fare strategia di mercato, credo che questi dati siano interessanti e ci inducono a qualche approfondimento. Ad esempio, capire da quali mercati arrivano questi prodotti, cosa e quanto produce il nostro Comune. Se poi calcoliamo il consumo dei turisti pendolari, e prendiamo in esame anche la vicina località di Lignano, i numeri sono davvero rilevanti.
Dimenticavo le uova! Ogni giorno nel litorale bibionese se ne consumano circa 30.000 (incluso quelle usate per i gelati e dolci) per un fatturato giornaliero di 6.000 euro
Articolo apparso nel 2011 nel periodico Comune Informa pubblicato dal Comune di San Michele al Tagliamento