L’Enciclica laica di Papa Francesco parla di vita, giovani, sport, in 7 concetti chiave. Ed è un interessante spunto di riflessione, che parte proprio dal “fare squadra” valido per tutti.
“Lo Sport secondo Papa Francesco” è un’interessante conversazione che il Papa ha rilasciato al direttore di Sport Week, settimanale della Gazzetta dello Sport, Pier Bergonzi, nel dicembre 2020. Una trentina le domande e sette i concetti chiave:
1. Lealtà
2. Impegno
3. Sacrificio
4. Inclusione
5. Spirito di Gruppo
6. Ascesi
7. Riscatto
Il libretto “Lo sport secondo Papa Francesco” arriva non a caso in un anno in cui purtroppo per la pandemia mondiale abbiamo tutti – chi più chi meno – rinunciato alla nostra libertà di movimento. Mi sono sentito fortunato perchè non mi è mai mancata una passeggiata in spiaggia o nelle pinete di Bibione, ma penso a chi è stato chiuso in pochi metri quadrati senza qualsiasi possibilità di sfogo e di aria aperta. Chi ci ha sofferto più di tutti sono stati proprio i giovani: ne abbiamo visti di più svogliati e sdraiati sul letto con il cellulare in mano che fuori in un campo di basket o a nuotare o a correre o a stare assieme.
Nel 2018 mi avevano colpito due inchieste, autonome e sincrone, del Corriere della Sera – Salute (a firma di Daniela Natali) e di Le Monde (Pascale Santi). Due inchieste che si interrogavano sull’abbandono dello sport, in particolare durante l’adolescenza, mettendo l’accento su questi problemi:
- diminuzione della fiducia nelle proprie capacità
- troppi impegni, anche scolastici
- non tutti i docenti capiscono che l’attività sportiva non è nemica dello studio
- mettere troppo l’accento sul valore della competizione
Nel giugno del 2020 uno studio condotto sui ragazzi di 146 paesi e pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health dice che più dell’80 per cento degli adolescenti fa meno di un’ora di attività fisica al giorno, la quantità minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Salute.
Mens sana in corpore sano
L’Enciclica laica del Papa arriva nell’anno delle Olimpiadi. Il motto delle Olimpiadi “Citius, Altius, Fortius” (Più veloce! Più in alto! Più forte!) coniato dal domenicano Henri Didon è “un’esortazione per gli atleti, perché tendano a lavorare su se stessi, superando in maniera onesta i propri limiti per costruire qualcosa di grande, senza lasciarsi bloccare da essi.” Lo sport, concepito in questo modo, aiuta nella vita, perciò mi sembra doveroso riflettere sulle parole del Papa e pensare ai giovani che nell’ultimo anno hanno perso così tanto.
Credo che noi amministratori abbiamo molta responsabilità in tal senso. Costruire nuove strutture, mantenere bene quelle esistenti, dare la possibilità a tutti di praticare uno sport. E’ dal 2007 che parliamo di Bibione – Città dello Sport e in questi anni molte iniziative sono andate in questa direzione un po’ in tutto il Comune, ma sarà con l’aiuto di tutte le associazioni e i singoli cittadini che l’amministrazione potrà avere risultati migliori.
“Fare-squadra: essenziale nella logica dello sport e nella vita di tutti i giorni.
Lo sport è uno dei veicoli principali per condurre una vita sana e felice, ma aiuta anche nella vita. Lealtà, sacrificio, inclusione sono parole importanti per chi fa politica, perchè – come mi piace pensare – chi amministra una comunità si mette al suo servizio. Lealtà significa rispetto delle regole e lotta alle scorciatoie, al doping, che l’arte di imbrogliare le carte e lo spirito di squadra è essenziale, nello sport e nella vita. Ogni squadra – in un’amministrazione pubblica, in un’azienda, nello sport – è un’orchestra dove ognuno può dare il meglio di sé ed è l’insieme che fa la differenza.
Sarà importante monitorare il proseguo della pandemia, capire cosa possiamo fare per i giovani, vedere lo sport nel senso più ampio e tenere a mente gli spunti preziosi de Lo Sport secondo Papa Francesco,